Nel continuo sforzo di migliorare il quadro della finanza sostenibile, al fine di accelerare la transizione verso la sostenibilità, la scorsa settimana il Parlamento europeo e il Consiglio d’Europa hanno raggiunto l’intesa per l’”European Green Bonds Standard” o EUGBS – standard che delinea una serie rigorosa di criteri di investimento e regole di trasparenza per gli emittenti di obbligazioni verdi.
In primis, la garanzia che tutti i proventi siano investiti in attività allineate con la tassonomia dell’UE (con una flessibilità che consente di investire 15% in attività economiche conformi alla tassonomia (“eligible”), ma in settori per i quali non sono ancora stati stabiliti i criteri di vaglio tecnico.
Gli emittenti saranno anche obbligati a dimostrare come questi investimenti si inseriscono nei piani di transizione dell’azienda nel suo complesso.
Il regolamento stabilisce un sistema di registrazione e un quadro di vigilanza per i revisori esterni dei green bond europei, ovvero i soggetti indipendenti responsabili di valutare se un’emissione obbligazionaria ha le caratteristiche per potersi chiamare “green”- con l’obiettivo di standardizzare il lavoro di verifica dei revisori e migliorare la fiducia nel processo di revisione.
Altrettanto importante, il regolamento stabilisce che qualsiasi conflitto di interesse reale o anche solo potenziale sia adeguatamente identificato, eliminato o gestito e reso noto in modo trasparente. Potranno essere sviluppati standard tecnici che specifichino i criteri di valutazione e di gestione dei conflitti di interesse.
Per la prima volta sarà disponibile un modello standardizzato che gli emittenti potranno utilizzare per comunicare le informazioni sull’allineamento alla tassonomia dei green bond, riducendo così gli oneri amministrativi e l’incertezza sia per gli emittenti di green bond che per i loro investitori. Ciò consentirà agli investitori di valutare, confrontare e ritenere più facilmente che i loro investimenti siano sostenibili, riducendo così i rischi di greenwashing.
Benché l’uso del modello sia volontario, i legislatori europei confidano che il Green Bond Standard dell’UE venga adottato a livello internazionale.
I requisiti di divulgazione potranno essere utilizzati anche dagli emittenti di obbligazioni che non soddisfano tutti i requisiti per qualificarsi come Green Bonds: assoggetarsi volontariamente a requisiti di trasparenza ambiziosi porta il beneficio di una maggiore fiducia da parte degli investitori.
8 marzo 2023
Luminita Naca, Certified ESG Analyst, EFPA ESG Advisor