Il Governo italiano ha approvato un disegno di legge sul Made in Italy che prevede l’utilizzo della tecnologia blockchain per proteggere e certificare i prodotti italiani.
Secondo il testo del disegno di legge, la blockchain sarà impiegata per la certificazione delle filiere e la creazione di un catalogo nazionale per il censimento delle soluzioni conformi alle normative sulla tracciabilità delle filiere.
La tecnologia blockchain consente di tracciare le varie fasi di produzione e movimentazione di un prodotto, fornendo un sistema di registrazione sicuro e immutabile. Tuttavia, per garantire l’unicità di un prodotto all’interno della blockchain, è necessario applicare un seriale o un codice univoco su di esso. Sorge quindi la questione della contraffazione, ovvero se quel codice possa essere copiato su prodotti falsi.
Per affrontare questa problematica, il Poligrafico e Zecca dello Stato ha sviluppato soluzioni che utilizzano la blockchain e altri sistemi di tracciabilità, introducendo elementi di anticontraffazione mediante l’applicazione di identificativi univoci sui prodotti. Queste soluzioni sono state adottate per contrassegni come il vino DOCG o DOC, i bollini farmaceutici, i tasselli per il tabacco e i contrassegni per i prodotti alcolici. Gli identificativi fisici apposti sui prodotti consentono di identificare in modo univoco il bene e possono essere utilizzati per registrare le informazioni di tracciabilità anche sulla blockchain.
L’iniziativa del Governo ha suscitato commenti da parte di esperti del settore. In generale, c’è fiducia nell’utilizzo della blockchain: la tecnologia può contribuire a contrastare la contraffazione e i suoi effetti positivi si rifletteranno sia sui consumatori, che saranno meglio informati, sia sulle imprese italiane, che potranno beneficiare di una maggiore possibilità di “fare sistema” nel contesto internazionale. Allo stesso tempo, sorge l’esigenza di garantire un valore giuridico alla certificazione delle filiere basata sulla blockchain. Al momento attuale, mancano ancora le disposizioni di attuazione necessarie per conferire un valore giuridico definitivo, nonostante le norme del decreto semplificazioni del 2018.