Il termine “rinoceronte grigio” è stato coniato dalla stratega Michele Wucker dopo la crisi finanziaria greca del 2012 e si riferisce ad un evento a cui è associata un’alta probabilità ma di cui si trascuranoi segnali di pericolo. Infatti, Wucker sostiene che “a fronte di quanto si conosca attualmente circa le pandemie e la loro ricorrenza, il loro scoppio risulta sempre più probabile e il loro impatto sempre più devastante”. A supporto di questa interpretazione è intervenuto lo stesso Nassim Taleb, autore del libro “Il cigno nero”, che ha chiarito che il coronavirus non è un cigno nero nel senso stretto del termine, poiché manca di una connotazione essenziale, ovvero della imprevedibilità.
Capire quale tipo di rischio stai affrontando – come individuo, paese, azienda o mondo – è essenziale per assicurarti di essere preparato prima, durante e dopo un momento di crisi. Scambiare un rinoceronte grigio per un cigno nero suggerisce che non sei affatto preparato.
Forse per un’epidemia come il coronavirus, così come il (più lento) riscaldamento globale, ci sono stati sufficienti avvertimenti per coloro che stavano prestando attenzione… I rischi raramente operano nel vuoto. Nella realtà è altamente probabile che conseguenze indesiderate rispondano a un rischio iniziale.
D’altra parte, i rinoceronti grigi sono davanti a noi, mentre i cigni neri appaiono per definizione solo all’improvviso nello specchietto retrovisore.
Ma siamo disposti a vedere le cose anche quando non è ciò che vorremmo? Mentre siamo ben attenti a ciò che vogliamo vedere, che ci piace e con cui concordiamo, ci appare difficile prestare attenzione alle cose che non ci piacciono.
Ma ammettiamo per un momento che siamo disposti a usare la nostra abilità di correggere questi punti ciechi e proseguiamo nel ragionamento. Quanto controllo pensiamo di avere sui rinoceronti grigi nella nostra vita? Una delle ragioni per cui non agiamo è che spesso ci sentiamo troppo indifesi.
Pensate al cambiamento climatico: può sembrare una cosa enorme, dove nessuno di noi potrebbe fare la differenza, quindi alcuni di noi vivono negandolo. Altri incolpano tutti (tranne se stessi, naturalmente). Ma abbiamo l’opportunità di cambiare il proprio atteggiamento, e non è necessario aderire a Fridays for Future per comportarsi in maniera responsabile e rispettosa verso l’ambiente.
Il coronavirus è una minaccia immediata e pare circondato da innumerevoli incertezze. Non sappiamo quante persone in una determinata area siano infette e, poiché non lo sappiamo, permangono domande sull’accurato tasso di mortalità.
Ovviamente il timore per il dilagamento del coronavirus, nel nostro mondo connesso a livello globale, genera un’attenzione urgente e decisamente maggiore, nell’immediato, rispetto ai cambiamenti climatici – rischio sistemico che si sviluppa nel corso di decenni quindi, inevitabilmente e comprensibilmente, messo ora in secondo piano.
Anche qui l’incertezza persiste, però gli scienziati stanno progredendo nell’individuare ed elaborare modelli matematici adeguati. Ad esempio: la World Weather Attribution, che unisce scienziati di tutto il mondo e indaga su come la crisi climatica stia già influenzando gli eventi meteorologici estremi, ha determinato in uno studio che gli incendi boschivi in Australia sono stati resi almeno il 30% più probabili a causa dei cambiamenti climatici causati dall’uomo.
Concludo segnalandovi un libro – L’equazione dei disastri, di Antonello Pasini – che parla dei rischi che corriamo per gli impatti dei cambiamenti climatici sui territori e la popolazione. La cosa interessante è che lo fa utilizzando la stessa equazione impiegata per determinare il rischio di contrarre un virus influenzale con le sue conseguenze per la nostra salute.
Confidiamo che aver posto i due problemi in un’ottica comune, più oggettiva e paritaria, possa aiutare – magari alla fine di questa epidemia – ad agire prontamente, come si sta facendo adesso per il Coronavirus, anche per i problemi climatici e di dissesto del territorio. Per questi ultimi, tra l’altro, le nostre azioni possono influire su tutti i fattori in gioco.
5 aprile 2021