In arrivo i VSME – voluntary reporting standard per le PMI
Nella riunione del 29 novembre u.s. l’EFRAG ha approvato le bozze degli standard di rendicontazione di sostenibilità per le PMI (Voluntary standards for non-listed SMEs o VSME) che verranno sottoposte da gennaio 2024 ad un periodo di consultazione pubblica di 4 mesi. Un documento semplificato di natura volontaria per le PMI non quotate che rispetta il principio della proporzionalità, per consentire alle imprese non obbligate alla rendicontazione di iniziare il percorso di sostenibilità e di soddisfare le richieste informative provenienti da finanziatori, investitori e clienti aziendali.
Lo standard è composto da tre moduli:
Modulo Base (Basic Module) – il più accessibile per le piccole imprese con risorse limitate e per il quale non è richiesta un’analisi di materialità. Si rendicontano gli elementi essenziali che riguardano gli obiettivi di eco-sostenibilità della tassonomia, informazioni sulla propria forza lavoro e sulla condotta aziendale (condanne e sanzioni per corruzione e concussione).
Modulo Narrativo – Politiche, Azioni e Obiettivi (Narrative Module-PAT) – raccomandato per le imprese che hanno avviato un percorso strutturato verso la sostenibilità. Richiede un’analisi di materialità per determinare quali questioni di sostenibilità siano rilevanti per l’azienda e riguarda l’integrazione nella strategia aziendale e la gestione dei temi materiali, anche con il coinvolgimento degli stakeholders.
Modulo Partner Commerciali (Business Partners Module) – rivolto alle PMI che collaborano con una rete di partner commerciali (finanziatori, investitori e clienti) che richiedono dati più specifici e approfonditi sulla sostenibilità ambientale, sociale e di governance.
Considerato che la maggioranza delle imprese europee sono PMI, di cui molte entrano nelle catene di valore delle grandi imprese, investire nella sostenibilità e nella rendicontazione non è (più) un’opzione. Le grandi imprese, nel rendicontare l’informativa di sostenibilità, dovranno considerare non soltanto il perimetro di riferimento del bilancio ma includere anche le informazioni sugli impatti materiali, sui rischi e sulle opportunità connesse all’intera catena del valore a monte (upstream) e a valle (downstream): sempre più le PMI sono valutate per lo sforzo che compiono nella strutturazione di un percorso di sostenibilità e per la capacità di comunicarlo in maniera trasparente.
Ma la rendicontazione di sostenibilità rappresenta anche una leva di crescita per le PMI, in quanto i fattori ESG giocano un ruolo sempre più rilevante nell’accesso al credito e nel rapporto tra le banche e le imprese – aspetto estremamente rilevante per le PMI italiane, l’80% delle quali intrattiene normalmente rapporti con almeno due istituti bancari.
Comunicare la sostenibilità permette anche di accrescere la reputazione aziendale, di fidelizzare clienti, di attrarre e trattenere talenti, soprattutto fra i più giovani, di diventare competitivi e resilienti nei confronti dei peers.
Ancorché il Modulo Base lo consente, prescindere dall’analisi di materialità resta un approccio poco lungimirante. Si tratta di un percorso graduale non da subire, ma da vivere come opportunità di miglioramento e di incremento del valore aziendale.