Per lo sviluppo di politiche di #inclusione sociale, tra cui la riduzione della disparità di genere, il PNRR (Missione 5) ha stanziato 9,81 miliardi di euro. In tale frangente, la legge n. 162/2021, con l’obiettivo di promuovere azioni volte a ridurre il gender gap nelle aziende, ha introdotto in Italia lo strumento della certificazione della parità di genere.
Quest’ultima è ottenibile ai sensi della Prassi di Riferimento UNI/PdR 125:2022, in vigore dal 16 marzo 2022, che definisce i criteri, le prescrizioni tecniche e le tematiche per l’introduzione, strutturazione, monitoraggio e mantenimento di un sistema di gestione per la parità di genere in azienda, al fine di misurare l’efficacia delle azioni intraprese dall’organizzazione per creare un ambiente di lavoro inclusivo delle #diversità.
Il nuovo Codice degli appalti, in vigore dal 1° aprile 2023 le cui disposizioni sono efficaci dal 1° luglio prevede l’attribuzione dei punteggi premiali nelle aggiudicazioni alle aziende in possesso della Certificazione della parità di genere.
Quali sono gli altri vantaggi?
I benefici della certificazione di parità di genere riguardano aspetti economici, sociali e reputazionali in grado di conferire alle organizzazioni un miglior posizionamento sul mercato:
• sgravio contributivo fino a 50.000 euro annui;
• punteggio premiale per la concessione di aiuti di Stato e/o finanziamenti pubblici in genere;
• miglior posizionamento in graduatoria nei bandi per l’acquisizione di servizi e forniture;
• maggior attrattività nei confronti del personale in fase di selezione;
• migliore immagine nei confronti dei clienti e della società in genere.
Vuoi sapere a che punto è la tua azienda in relazione all’ottenimento della certificazione sulla parità di genere secondo la UNI/PdR 125:2022? Compila il nostro breve form cliccando qui!
Sarà nostra premura contattarti al più presto per la restituzione di un primo feedback.
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