L’otto di marzo di ogni anno, oltre alle mimose e all’aria di festa, si prova a riflettere sulle più svariate declinazioni della condizione della donna nel mondo.
Buttiamo anche noi uno sguardo, cecando di cogliere qualche aspetto meno evidente, e facciamolo in un’ottica universale, non di genere, ovvero quella dei 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile che costituiscono l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.
Il quinto obiettivo recita così:
5. Realizzare l’uguaglianza di genere e migliorare le condizioni di vita delle donne
Ancora oggi vengono perseguite discriminazioni verso il genere femminile: sradicare ogni forma di violenza contro le donne nella sfera privata e pubblica, così come il loro sfruttamento sessuale, è fondamentale.
Transparency International è la più grande organizzazione a livello globale che si occupa di prevenire e contrastare la corruzione. Fondata nel 1993, con sede a Berlino, è diffusa in oltre 100 Paesi del mondo. La sua missione è dare voce alle vittime e ai testimoni di corruzione e collabora con Governi, aziende e con i cittadini per mettere un freno alla piaga della corruzione.
Oltre alla trasparenza nelle politiche e nei processi di corporate governance, oltre alla regolamentazione del lobbying e dei conflitti di interesse, piuttosto che al tema degli appalti pubblici vi sono forme nuove, sempre più difficili da identificare e contrastare efficacemente. Fra queste la sextorsion ovvero l’abuso di potere da parte di pubblici ufficiali e funzionari per ottenere benefici sessuali è una delle forme più silenziose di corruzione del mondo che colpisce le donne a livello globale. Purtroppo, la scarsa consapevolezza del problema significa che il più delle volte non viene individuata e resta impunita.
La ricerca di Transparency International non solo denuncia la sextorsion ma evidenzia anche l’urgente necessità di rimuovere le barriere che la rendono invisibile.
La sextorsion viene principalmente utilizzata per colpire donne e ragazze vulnerabili, afferma il rapporto, che cita incidenti in scuole, stazioni di polizia, centri di immigrazione, tribunali e campi profughi.
Gli esempi includono i bambini minacciati di voto sfavorevole a meno che non compiano atti sessuali con/per i loro insegnanti, donne d’affari costrette a prestazioni sessuali con funzionari per vincere contratti e ragazze utilizzate come pagamento di una bustarella.
Secondo il Global Corruption Barometer 2019 di Transparency International, in America Latina, Medio Oriente e Nord Africa una persona su cinque ha sperimentato o conosce qualcuno che ha sperimentato la sextorsion per poter accedere a servizi pubblici fondamentali come l’istruzione o l’assistenza sanitaria.
Ma il fenomeno rimane in gran parte nascosto, poiché le vittime non denunciano l’abuso, devastate dalla paura delle conseguenze o anche solo di essere stigmatizzate. Inoltre, nelle politiche anticorruzione – spesso incentrate solo sui trasferimenti di denaro o altri benefici materiali – non ci sono le procedure o gli indicatori che possano attirare l’attenzione su questa preoccupante realtà. Facendosi portavoce dei deboli, il rapporto di Transparency International chiede ai governi azioni mirate e lo sviluppo di leggi per garantire che la sextorsion possa essere perseguita in modo efficace, fornendo alle vittime le modalità per denunciare l’abuso.
Nella consapevolezza che questo marchi un momento evolutivo della specie umana, ben oltre la più che inflazionata emancipazione delle donne.
Buon 8 Marzo!
8 marzo 2021